Giornata internazionale di lotta per i diritti della donna

In occasione della Giornata internazionale di lotta per i diritti della donna, le studentesse e gli studenti del nostro Liceo ricordano le ragioni storiche di questa giornata, dando valore e visibilità ad alcuni volti di scrittrici, poetesse, letterate, filosofe molto spesso dimenticate, che, nel corso della storia, hanno arricchito il panorama culturale italiano ed europeo. Lungo i corridoi del Liceo si possono visionare alcuni ritratti di donne che, con l’arte della scrittura, hanno saputo affrontare la questione femminile, altri ritratti sono visibili nel nostro sito: guardate i documenti in allegato a fondo pagina.

Il Liceo, inoltre, in occasione del centenario dalla morte di Anna Kuliscioff, medica – come lei amava definirsi - e giornalista che si è spesa per la causa delle donne, ospita in Aula Magna una mostra itinerante, aperta al pubblico, in collaborazione con la Fondazione Anna Kulischioff di Milano dal 18 al 31 marzo.

FondazioneAnnaKuliscioff

Foto per gentile concessione della Fondazione Anna Kuliscioff di Milano.

Breve storia dell’8 marzo

Dalla fine della Seconda guerra mondiale, per la Giornata internazionale di lotta per i diritti della donna (questa è la definizione corretta dell’8 marzo) le donne della sinistra e dei sindacati cominciano a scendere nelle piazze di tutta Italia per porre all’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi i problemi da affrontare per cambiare la loro condizione. Come segno di riconoscimento, giovani, adulte, anziane si adornano con la mimosa, un fiore povero che ai primi di marzo si poteva raccogliere facilmente sugli alberi. E nelle assemblee le dirigenti raccontavano le origini storiche di questo appuntamento annuale per riproporne il significato di lotta e sollecitare le donne a farsi esse stesse protagoniste per cambiare la società.

Le origini della giornata la raccontavano così: nel 1910 a Copenaghen Clara Zetkin, delegata del Partito Socialdemocratico tedesco e fondatrice della rivista “La libertà”, volle la giornata della donna per ricordare la tragedia di alcune operaie morte in un incendio in America due anni prima, perché avevano osato fare sciopero e il padrone le aveva chiuse a chiave in fabbrica.
Poi non mancava la festa: cene con lunghe tavolate di sole donne –cosa non così consueta all’epoca– mostre, premi letterari, feste danzanti e così via.

Dagli anni ’90, tuttavia, si è appurato che la storia di Clara Zetkin, delle operaie chiuse a chiave, dell’incendio era un falso storico, un mito proposto in Italia alla fine degli anni ’40, mentre in altri Paesi d’Europa e d’America l’8 marzo si festeggiava, ma raccontando anche storie diverse. Dunque la storia della giornata è molto più complessa.

Mettiamo in ordine alcuni dati:

  • già dagli inizi del ‘900, ma probabilmente anche a fine ‘800 (c’era già il movimento delle donne), qua e là si svolgevano “Giornate della donna”.
  • Clara Zetkin realmente propose nel 1910 di unificare le giornate, di fissare una data unica e di mettere a tema il diritto di voto alle donne. Ma non si trovò convergenza.
    Quindi né fu scelta la data, né si scelse un evento da commemorare.
  • Quando poi venne la Grande guerra fu in Russia, nell’inverno del 1917, che le donne –strette dalla fame, dal freddo e dalla mancanza di sostegno pubblico– il giorno 23 febbraio del 1917 scesero nelle piazze di Pietroburgo con accese manifestazioni di protesta contro lo Zar. Fu l’anteprima della grande rivoluzione russa.
  • Nel frattempo Clara Zetkin diviene responsabile del Segretariato per le donne istituito all’interno della III Internazionale comunista; nel giugno 1921 si riunisce a Mosca la seconda conferenza delle donne comuniste che si conclude con questa dichiarazione: “La Conferenza adotta la data dell’8 marzo come giornata internazionale dell’operaia, giorno della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo”.
    La protesta di Pietroburgo era avvenuta il 23 febbraio secondo il calendario giuliano vigente allora in Russia. In Occidente corrispondeva all’8 marzo.

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Clara Zetkin

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Donna che legge il giornale L’Emancipazione

Insegnanti1921

Insegnanti 1921. Il gruppo di donne si iscrisse alle liste elettorali del comune di Pontelongo, sostenute dal sindaco Luigi Ostani.

Allegati

Donne-letterate_classe3A_20250308.pdf

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Donne-invisibili_classe4A_20250308.pdf

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Pubblicato il 07-03-2025