A proposito di Flick

In occasione dell'incontro con il Presidente Flick qualche episodio di distrazione/disturbo da parte degli studenti di quinta, rimproverato dai docenti, ha dato luogo a delle argomentazioni a difesa che sottolineavano alcune criticità nella relazione del magistrato: il poco coinvolgimento, l'aver parlato a braccio senza uno schema preciso, il non aver risoposto alle questioni poste secondo le attese, ecc.
Dichiara la Dirigente:
La prima cosa che vorrei sottolineare è questa: a vent'anni o poco meno si può osservare il silenzio e mantenere una adeguata postura per un paio d'ore in una situazione che lo richieda senza bisogno di alcuna motivazione, osservazione o richiamo. La buona educazione è la base. Poi: molti ragazzi scrivono piccati di scarso coinvolgimento, poca attenzione alle loro richieste, mancate risposte alle loro domande. Noi ci siamo, lui è qui per noi. Giusto, in teoria. Nella situazione vera, concreta, avevamo con noi un uomo molto anziano, che sarebbe stato tranquillamente a casa, colto oltre misura, di una sapienza non solo acquisita sui libri ma sulla sua pelle e in una vita di lavoro a servizio dello Stato, in frangenti spesso drammatici. Raccontava quasi ad occhi chiusi, seguendo un filo interiore, denso di una passione vera. Non barzellette, nulla da ridere. In quella mattinata c'era solo da piegare i nostri fogliettini e mettersi ad ascoltare, nel rispetto che si deve a chi è in là con gli anni e mille passi più avanti a noi, e pazienza se l' interlocutore disattendeva i nostri spunti, pazienza se non eravamo noi in quel momento al centro del suo dire, ma la storia di 70 anni di Italia, la nostra Patria. Uscire dall'egocentrismo dove ci siamo solo noi e c'è spazio solo per quello che chiediamo noi... cari ragazzi, forse è proprio questa la maturità di cui tanto si parla.
Alberta Angelini, ds
Pubblicato il 09-11-2018